Ristrutturazione di un vecchio casolare: Putea Bruschetteria

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Putea Bruschetteria Santi Quaranta, Casaburi & Memoli Architetti Casaburi & Memoli Architetti مساحات تجارية
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Prossima destinazione: le colline di Cava de’ Tirreni. Ci dirigiamo in provincia di Salerno per assaporare qualcosa di delizioso in un piccolo ristorante legato alla tradizione, uno di quei posti semplici e veri, in cui si ordina da bere e si resta per tutta la serata. La ristrutturazione ha interessato un vecchio casolare che fa parte di un complesso edilizio più grande, situato nella località Santi Quaranta. Lo spazio di 50 mq è composto da soli due ambienti al piano terra, in un fabbricato di inizio Novecento.

La storia

Nel dopoguerra, questi locali erano utilizzati come stalle, in virtù anche del loro accesso diretto sulla piazza. Successivamente, furono trasformati in una bottega, prendendo il nome di “putea”, che nel dialetto locale indica un luogo per il commercio dei generi alimentari, ma che contemporaneamente ha anche una connotazione più ampia: un punto di aggregazione per le persone del paese. Un luogo speciale, quindi, anche per l’accesso diretto a uno dei rari telefoni del tempo. Con il passare dei decenni e con le trasformazioni delle abitudini, questo locale ha completamente perso il suo fascino, diventando un luogo quasi abbandonato.

Il progetto

Il progetto si basa esattamente su quello che era il desiderio della committenza, cioè ritrovare lo spirito di un tempo. Attraverso questa riqualificazione si è cercato di riassegnare allo spazio la sua funzione e caratteristica primaria, quella di luogo di ritrovo vero, senza fronzoli o finzioni. Nasce così l’idea della bruschetteria. L’intero progetto è stato attuato dallo studio Casaburi Memoli Architetti.

Gli interni

La sfida era quella di ricavare nei due ambienti, complessivamente di 50 mq, sia lo spazio per accogliere la clientela, sia i servizi (la cucina e i bagni). Il locale è stato anche pensato in base a una duplice funzione: una parte per una consumazione veloce e l’altra riservata ad una consumazione più lenta e rilassata.

L’idea di realizzare un bancone che potesse essere un segno distintivo del locale stesso è stata giusta, così come la sua posizione, centrale rispetto l’ingresso. Il tema della ceramiche rimane quindi il primo impatto visivo che si ha con il ristorante. Questo elemento accompagna poi i clienti dall'entrata fino all'altra sala, creando in questo modo una continuità degli spazi.

La seconda sala si presenta semplice e naturale. I materiali sono ciò che definiscono principalmente tali spazi: i volumi hanno mantenuto quasi il loro aspetto originale, partendo dalle volte in tufo; il legno, invece, è il secondo protagonista del locale, con i rivestimenti, ma anche con gli arredi che provengono dall'artigianato locale. Il tocco di colore? Le sedie di diverse cromie e forme.

Gli oggetti che rendono speciale questo luogo sono pezzi recuperati, in pieno stile anni Cinquanta. Ecco il telefono che rendeva ancora più speciale l’atmosfera dei vecchi bar della provincia.

Da fuori

Concludiamo il nostro articolo con l’immagine esterna del locale. Entrambi gli ambienti hanno accesso diretto alla piazza. Qui, i vecchi portoni in legno, ormai irrecuperabili, sono stati sostituiti con porte in ferro e vetro che riflettono lo stile puro e semplice del locale. 

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